SORRENTO: TRENINO LILLIPUZIANO E RICHIESTA DANNI PER CINQUE MILIONI DI EURO, LA VERITA’ DI FABIO COLUCCI

SORRENTO: TRENINO LILLIPUZIANO E RICHIESTA DANNI PER CINQUE MILIONI DI EURO, LA VERITA’ DI FABIO COLUCCI

SORRENTO: TRENINO LILLIPUZIANO E RICHIESTA DANNI PER CINQUE MILIONI DI EURO, LA VERITA’ DI FABIO COLUCCI

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Un articolo, quello pubblicato ieri dal nostro giornale, sulla richiesta danni al Comune, di ben cinque milioni di euro, dalla ditta seconda classificata, nella gara d’assegnazione del servizio del trenino lillipuziano, che ha scatenato  un vero e proprio dibattito sulla vicenda con grosse preoccupazioni dei cittadini chiamati eventualmente a pagare la grossa cifra.

Ecco quindi, per pluralità d’informazione, la “verità” di Fabio Colucci, titolare della ditta che ha vinto l’appalto, che ringraziamo per l’intervento , per ricostruire la vicenda, che sta togliendo il sonno a molti sorrentini.

Gentile Direttore,

per esercitare al meglio il suo diritto di cronaca, circa la vicenda del risarcimento danni richiesto per la gara del trenino del 2016, le scrivo questa nota, nonostante la mia società sia fuori da ogni tipo di responsabilità.

Il Sig. Lavano, purtroppo non più in vita, riconosciuto da tutti a Sorrento come “il giostrino”, ha sempre partecipato alle gare del trenino,  “guidato” dal suo Avvocato.

Egli Non aveva licenza di spettacolo viaggiante, ma una semplice autorizzazione da parte del comune di Gragnano, perché non era in regola con i titoli dell’art. 69 del T.U.L.P.S.

Inoltre il Sig Lavano non ha mai posseduto un trenino e al concorso presentò un preventivo di un’azienda costruttrice, in regime di autocertificazione ( Dpr 445/2000 ), per evidenziare tutte le caratteristiche del trenino che “forse” sarebbe stato acquistato.

Non presentò al concorso i titoli di possesso del trenino ( di proprietà o di leasing o da fitto d’azienda ) e neanche le carte di circolazione della motrice e del vagone.

Quando furono aperte le buste, ad evidenza pubblica, alla commissione comunale feci notare quelle mancanze per cui secondo il regolamento doveva essere estromesso dalla gara.

La commissione, che evidentemente fu vessata moltissimo, per stessa ammissione dei componenti della commissione, mi rispose che quella non era la sede competente per discutere e che avrebbero provveduto in sede di consiglio.

Alla fine andò a finire che pur non avendo il trenino, la commissione assegnò il massimo del punteggio, cosa scorretta e contro il regolamento che disciplinava la presentazione delle domande.

  • Per quanto riguarda la mancata presentazione in domanda del “vagone con pedana per trascinare sul treno i portatori di handicap”, è una notizia non corretta ed invito  a controllare le carte; quelle in mio possesso o quelle giacenti al comune che si possono ottenere con una domanda di accesso agli atti.

Comunque da una verifica fatta sulle carte presentate ai giudici, “scoprimmo” che il documento del vagone con pedana per handicap, fu ”strumentalmente sfilata” dall’incartamento.  

Il primo ricorso al Tar fu dal comune e da noi vinto ( ci dovemmo costituire), credo anche per la qualità delle nostre “memorie” presentate in concerto con quelle del Comune. 

Al Consiglio di Stato non lo facemmo per risparmiare tanti soldi perché la concessione stava per scadere. 

Ad ogni buon conto voglio rendere noto che questi signori hanno chiesto un risarcimento assurdo.

€ 1.300.000 per carburanti mai comprati ( secondo questa stima il mio trenino avrebbe consumato € 1.100 di carburante al giorno; quei consumi sono pari al lavoro di un mese. 

Oltre 2 milioni di €uro per il personale mai assunto. 

Per questo ed altri motivi quei danni, che danni non sono, non saranno mai riconosciuti in pagamento, ammesso che la vicenda giudiziaria sia conclusa.

Comunque i miei bilanci sono pubblici e per incassare quelle cifre il mio trenino avrebbe dovuto lavorare tra i 15 e i 18 anni. 

Di questa vicenda ne ho depositato nel 2016 regolare denuncia alla Guardia di Finanza di Massalubrense.

Ho voluto dare queste spiegazioni per sgombrare il campo da inutili pensieri. 

Ad ogni buon conto, la mia società è vittima di attacchi o tentativi di aggirare la legge, ad ogni nuovo concorso, per toglierci il lavoro.

Sia bene inteso che partecipare al concorso è legittimo, ma che si faccia nel rispetto del regolamento e delle leggi vigenti.

In ogni caso dico ai miei concittadini di stare tranquilli, perché il comune non pagherà nulla.

La ringrazio per la sua ospitalità 

Cordialmente

Fabio Colucci

Gaetano Milone

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